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Si chiama “sindrome da eccesso di informazioni” o “sovraccarico cognitivo”, ma suona meglio in inglese (information overload): si verifica quando si ricevono troppe informazioni (il web contribuisce) per sceglierne una specifica sulla quale focalizzare l'attenzione e riuscire a immagazzinarla. La subiamo tutti i giorni e non lo sappiamo neanche, ma basta un esempio pratico. Lunedì 26 ottobre nella mia casella di posta sono arrivate: cinque newsletter (Travel Quotidiano, Guida Viaggi No Stop, l’agenzia di viaggi, TTG, Master Viaggi) con rispettivamente 21 + 49 + 15 + 27 + 34 notizie pubblicate, 146 in totale; 5 newsletter promozionali (TTG per il Costa Rica, l’agenzia di viaggi per Air France). Totale, 150 notizie. Nella mia cassetta postale, lo stesso giorno, sono arrivati tre magazine: Turismo & Attualità con 81 articoli, TTG Italia con 26 articoli e Trend con (bontà sua) 5 articoli e una cover story. In totale, 113 articoli su carta. La sera di lunedì 26 avrei quindi dovuto immagazzinare 151 + 113 = 264 tra lanci, news e articoli. Tra queste, solo Ventaglio era citata otto volte (!). Domande, due: si rendono conto gli editori che nessun addetto ai lavori leggerà mai 264 notizie al giorno, cioè 1.300 a settimana, 5.265 al mese?! Si rendono conto gl’inserzionisti (t.o., compagnie aeree & C.) che le loro costose pagine pubblicitarie e i loro (meno) costosi banner sono annegati in un minestrone assolutamente indigesto?!
(Roberto Gentile, autore di
).
Caro Gentile,
ho letto con molto interesse il suo commento sul sovraccarico cognitivo... Il dubbio di eccedere nelle informazioni, ci accompagna quotidianamente, ed è per questo motivo che ogni giorno, monitoriamo ogni pagina, ogni articolo, ogni newsletter ed ogni e-mal marketing che inviamo (solo su espressa richiesta dell’utente), al fine di capire dove volge l’interesse dei nostri utenti.
È per questo stesso motivo, che solo in casi eccezionali, inviamo nella stessa giornata più di una informativa, ed è per lo stesso motivo che a volte, a nostro discapito e nostro malgrado, siamo costretti a rifiutare invii per conto di clienti (a pagamento), che desiderano utilizzare le e-mail marketing in modo sconsiderato. Sono 32 anni che operiamo nel settore, e se le risorse tecnologiche avanzano, cerchiamo di essere al passo con i tempi, con la professionalità che ci ha sempre contraddistinto.
L’utilizzo di internet, rappresenta per noi una risorsa dal valore inestimabile, offrendoci la possibilità di studiare il comportamento degli utenti nei confronti dei nostri prodotti. Opportunità che fino ad oggi, con il solo settimanale cartaceo, non era possibile sfruttare. Come Lei ben saprà, infatti, la stampa di settore (trade), non registra, se non in piccole percentuali, abbonamenti a pagamento. Dal punto di vista professionale e personale, editare un settimanale d’informazione, per il quale quasi nessuno è disposto a sottoscrivere un abbonamento (dal valore di 10,00 euro), non è affatto gratificante, se consideriamo la passione che redazione piccole come le nostre impiegano ogni giorno per preparare, in mezzo a tante difficoltà (anche economiche, se consideriamo le inserzioni pubblicitarie come l’unico introito), prodotti d’informazione per le agenzie di viaggio. Oggi invece, l’utilizzo di internet, ci ha permesso di pubblicare il settimanale anche nella versione sfogliabile (http://rivista.turismo-attualita.it/2009/29), attraverso l’acquisto di una piattaforma che si distingue da molte altre, grazie proprio alla possibilità di monitorare ogni azione che l’utente compie durante la navigazione del giornale. Grazie ad internet inoltre, abbiamo potuto realizzare la piattaforma che gestisce corsi di formazione on line per agenti di viaggio, che con grande soddisfazione, in soli due anni, ha registrato 3.500 agenti di viaggio iscritti ai vari corsi da noi gestiti. E non ultimo, venerdì pomeriggio abbiamo aperto la pagina “T&A Adv Training” su Facebook, dove gli agenti di viaggio iscritti ai vari corsi di formazione, possono interagire tra loro (http://www.facebook.com/home.php?#/pages/TA-Adv-Training/174357556812?ref=ts).
Per concludere, pur comprendendo “il fastidio” che si può dare con l’invio di un numero sempre crescente di informazioni, cerchiamo di non perdere mai di vista i nostri obiettivi, ma soprattutto quelli dei nostri clienti, proprio per evitare che i nostri sforzi economici, ma soprattutto quelli dei nostri clienti, “anneghino in quel minestrone, assolutamente indigesto...”
Roberta D’Amato
Direttore Generale Turismo & Attualità
www.turismo-attualita.it