Luca Patanè, la “nuova” Uvet passa dal rebranding e da Damiano Sabatino
L’hanno dato per spacciato innumerevoli volte, lui e la sua Uvet - tra strascichi EXPO 2015, il flop Blue Panorama Airlines e la pandemia - invece Luca Patanè è resiliente come tutti gli imprenditori di vaglia e approda a metà 2024 (a 74 anni dalla fondazione) con un’azienda viva e vegeta. Anche se un po’ più piccola che in passato. Iniziamo dal “soft rebranding”: Uvet Hotel Company diventa Uvet Hotels; Personal Travel Specialist è diventato Uvet Travel Designer; CH, Retail e Viaggi e Turismo sono convogliati sotto la denominazione unica di Uvet Viaggi; Trip Italy assume il nome di Uvet Tripitaly; UHoliday è diventata Uvet Holidays; UFleet si chiamerà Uvet Fleet; così anche Uvetevents adattata al nuovo Uvet Events; e Uvet congress and learning è adattata al nuovo Uvet Congress&Learning. Del tutto nuovo è invece il COO, Damiano Sabatino, ingegnere prima ancora che manager, reduce da oltre 15 anni a capo di Travelport, in Italia e non solo: la tecnologia, ovviamente, sarà il suo focus. Lapidario su Uvet Travel Network: “Il mercato oggi è polarizzato fra pochi grossi gruppi. Il nostro intento resta comunque quello di portare avanti il network in modo deciso, fondandoci su coesione e digitalizzazione delle agenzie” dichiara Patanè al TTG.
Ivana Jelinic intervistata dal Corriere della Sera
Ministro Santanchè a parte (ma è l’eccezione che conferma la regola) è raro che la stampa mainstream ospiti l’intervista a un manager del settore turistico, Briatore a parte (ma Briatore vale come la Santanchè...), quindi accogliamo con piacere lo spazio che il 16 maggio 2024 il più diffuso quotidiano italiano ha riservato al presidente ENIT Ivana Jelinic (che potete leggere integralmente qui). Jelinic parla essenzialmente del boom del cicloturismo, ma preferiamo citare il passaggio dedicato ai giovani: “Le nuove generazioni son attente al cambiamento. Come ENIT cerchiamo formule di viaggio in linea con la sostenibilità, l’accessibilità, la tecnologia, l’innovazione. L’approccio è sempre di interscambio e di ascolto, per questo sono nate, ad esempio, crociere eco-smart rivolte a Millennials e Gen Z”. Gen Z che sono i viaggiatori del futuro e hanno caratteristiche diverse da chi li ha preceduti.
Welcome Travel Group: rebranding e numeri 2023
Dopo la riorganizzazione societaria, che a marzo 2023 ha visto Welcome Travel Group SpA come unica società retail del Gruppo Alpitour, due tappe importanti per la rete guidata dall’a.d. Adriano Apicella: ad agosto il rebranding, a novembre l’evento aperto alla stampa “Winning ToGether”. Riprendiamo dai rispettivi comunicati stampa (sempre precisi, quando attengono il Gruppo Alpitour e Costa Crociere, ai quali il network appartiene). Per il rebranding: “Accanto al nuovo logo societario, Welcome Travel Group, i due brand principali “Welcome” e “Geo” (anche Geo! - ndr) mantengono distinte le proprie identità nel naming e sono accompagnati dalla matrice comune “travel network”. Il legame con gli azionisti è rappresentato nei nuovi loghi, non solo con l’inserimento dei marchi Alpitour World e Costa, ma anche nel tratto grafico, attraverso un richiamo ai rispettivi elementi iconici: l’infinito di Alpitour World e la “C” di Costa Crociere. Anche le agenzie di proprietà e le associate, Welcome Travel Shop e Welcome Travel Store, sono rappresentate dallo stesso logo “welcome” con le specifiche “travel shop” e “travel store”. Per i numeri 2023: “Il Network si conferma solido e appetibile, con un aumento delle agenzie affiliate che si attesta a 2.492 punti vendita. Il volume totale di affari sui partner contrattualizzati 2022/23 è di 1.934 milioni di euro, suddivisi tra fatturato leisure di 1.437 milioni, vettori 484 milioni, assicurazioni 13 milioni, per un aumento complessivo del 44% sul 2021/22. L’85% dei volumi prodotti dalla rete è canalizzato sul perimetro dei partner contrattualizzati; idem, il fatturato sul perimetro dei vettori contrattualizzati incide per l’87% sul totale transato”. Con numeri del genere, Welcome Travel Group si conferma la rete numero 1 in Italia, con Gattinoni Mondo di Vacanze e MyNetwork che insegue di gran carriera. Un po’ a distanza, le altre.
Travelpro: Du gust is (not) megl che uan
Era il 1994 e lo spot del Maxibon, quello per cui "Du gust is megl che uan", secondo un giovanissimo Stefano Accorsi alle prese con un maldestro abbordaggio da spiaggia, è rimasto nella storia. Un po’ come il quasi coevo “Alpitour ahi ahi ahi”. Trent’anni dopo, Alfredo Vassalluzzo, titolare di Travelbuy, e Simone Aggio, amministratore unico di Si Travel Network, decidono che insieme si sta meglio che da soli e fondano Travelpro, nel quale confluiscono 220 punti vendita tra agenzie Travelbuy, Si Travel Network e Pinguino Viaggi, oltre che indipendenti. Proprio la storica Pinguino Viaggi, fondata nel 2001 e guidata per anni dal desaparecido Giovanni Pellegrini, oggi è interamente partecipata da SiTravel e Travelbuy, quindi le sue agenzie, specifica Aggio “saranno inglobate in Travelpro e valorizzate con nuovi servizi e una divisione online”. Il ticket merita attenzione: Vassalluzzo con due lauree, con lode entrambe; Aggio con una sola, ma utile per il business; il primo di origine meridionale, il secondo un mix veneto/romagnolo; Travelbuy a Frascati, SiViaggi a Rimini, l’Appennino di mezzo; Vassalluzzo un tecnologo, Aggio il più grande apritore di agenzie di viaggi in Italia. Non ci annoieremo.
ITHIC Roma 2023: il mondo dell’hôtellerie up-scale sempre più arrembante, ma dove sono le donne?!
L’estate turistica italiana si chiude in positivo, gli stranieri - americani in primis - arrivano a frotte, le prospettive per il 2024 sono più che buone. Queste le conclusioni del TTG di Rimini, a ottobre 2023, ribadite una settimana dopo da ITHIC Italian Hospitality Investment Conference a Roma. ITHIC è la prima conferenza internazionale dedicata agli investimenti nel settore alberghiero in Italia, organizzata dalla Teamwork di Mauro Santinato e dal prof. Giorgio Ribaudo di THRENDS. Le prime quattro edizioni si sono svolte a Rimini, dal 2023 ITHIC è sbarcata a Roma: quasi 1.000 partecipanti, 60 convegni e seminari, 150 speaker ne testimoniano il successo. Tra gli attori della filiera turistica, la parte del leone spetta all’hôtellerie, l’ho già scritto in passato e lo ribadisco, ecco tre dei tanti motivi: 1. L’Italia è e resterà una destinazione di grande successo. “Noi abbiamo tutto: mare, sole, montagna, cultura, cucina, natura. Nessuno al mondo ha tutto questo insieme” dichiara convinto Otmar Michaeler CEO di Falkensteiner Hotels, che - nonostante il nome e l’accento apparentemente stranieri - è di Bolzano e guida un’impresa italiana che ha successo nel mondo. La varietà e la ricchezza del patrimonio del Bel Paese non hanno eguali (la leadership nel novero di Patrimoni Mondiali dell’Unesco è nota) e - in più - i nostri beni sono raccolti in uno spazio limitato e facilmente raggiungibile. Un trekking a Cortina, al mattino, e un aperitivo al Lido di Venezia, al pomeriggio, distano solo 150 chilometri. 2. Tutti vogliono investire in Italia, tutti vogliono un 5* a Roma e a Milano. Non c’è fondo, americano o orientale o europeo, che non abbia messo billions sul piatto, per comprare catene alberghiere, hotel singoli o semplicemente “mura” nei centri storici delle città d’arte e sui nostri litorali più attraenti. “Apriranno più hotel 5* a Milano che a Roma, nei prossimi anni, tutte le più importanti catene mondiali vogliono esserci” ribadisce Giorgio Ribaudo. Non solo le Fab-4 Roma, Firenze, Venezia e Milano, ma anche Napoli e Bologna, Capri e Sirmione, Como Lake e la Versilia. “I soldi non sono un problema” ammicca il rappresentante di un fondo che fa shopping da noi, e i dollari svolazzano nelle sue pupille… 3. Nuove generazioni alla proprietà e al management alberghiero. Dopo decenni di proprietari sopra i 70 anni e general manager coetanei, o quasi, finalmente facce nuove, giovani e dinamiche, si stanno facendo strada nell’hôtellerie up-scale in Italia. Seconde e terze generazioni di famiglie di albergatori, a Roma soprattutto, ma anche manager 40enni che hanno studiato e lavorato all’estero, e tornano a vivere qui. Però, poche, pochissime donne, tra proprietà e management. In settore dove il l’eccellenza del servizio, la cura del cliente, la sensibilità ai dettagli sono elementi strategici, il tocco femminile dovrebbe essere molto più presente e valorizzato. Onore al merito, quindi, a tre donne di valore dell’hôtellerie italiana: Elisabetta Fabri, presidente e CEO di Starhotels; Sara Digiesi, CEO di Best Western Italia; Sofia Gioia Vedani, a.d. di Planetaria Hotels. Porte aperte a chi le imiterà. Presto, però.
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