La convention Gattinoni 2018 (maggio, Ethra Reserve, padrone di casa Bluserena) sarà segnata per sempre da una slide: quella che mostra un Pac-Man, celebre videogioco degli anni ’80, “creatura sferica di colore giallo che deve mangiare tutti i numerosi puntini disseminati all’interno di un labirinto” (fonte: Wikipedia). Pac-Man è Alpitour e i puntini sono i t.o. “In maniera inaspettata, Alpitour ha concluso l’acquisizione di Eden, dopo aver già messo in pancia altri tour operator” sottolinea dal palco il presidente Franco Gattinoni, come sempre molto diretto “Si tratta di un progetto che ci toccherà, perché parliamo di un fornitore primario e perché l’accordo sposta gli equilibri del mercato. Qualcuno è preoccupato, io invece non vedo pericoli immediati, al di là del fatto che su alcune destinazioni Alpitour, Eden e soci avranno uno share bulgaro. Diminuire le commissioni non conviene a nessuno, non credo abbiano in testa idee del genere. Oltretutto, visto che la distribuzione del Nord Europa conta in media due punti in più di commissione rispetto al nostro mercato, non credo che da noi ci sia necessità di fare qualche pressione”. La platea tira un sospiro di sollievo, ma la preoccupazione rimane.
Che sia il momento delle macro-aggregazioni non lo dice solo il sottoscritto, lo testimoniano i numeri snocciolati dall’a.d. Luca Caraffini in occasione della convention primaverile di Geo Travel Network: “A fine aprile 2018 siamo a 1.797 agenzie, 1.222 affiliate a Geo e 575 ai network partner. Nel primo semestre sono entrate 100 agenzie, ora puntiamo soprattutto al centro-sud, per arrivare a quota 1.850 entro l’anno. Erano 1.539 nel 2016 e 1.629 nel 2017”.Rara avis: un network che dà numeri precisi e non il solito “circa”, buono per tutte le stagioni.
El Corte Inglés, debiti in crescita e liti in famiglia
Turisticamente parlando, la Spagna va di moda. Sia perché si profila come il maggior competitor del Mare Italia, nell’imminente stagione estiva, sia perché il Gruppo Barcelò ha recentemente perso la battaglia per l’acquisizione di Eden Viaggi (finita nel portafoglio Alpitour, che non a caso controlla l’incoming t.o. Jumbo Tours con sede a Majorca). Ma c’è un altro gruppo iberico che fa parlare di sé: Viajes El Corte Inglés, presente da anni in Italia con due agenzie, a Roma e a Milano, e recentemente impegnato nel lancio del tour operator Utòpica Travel, con sede a Madrid. Quello che c’interessa, però, non è la divisione viaggi, importante ma solo un pianeta dell’universo rappresentato da El Corte Inglés, colosso da cento centri commerciali e 15 miliardi di euro di fatturato. Dilaniato da lotte dinastiche e debiti in crescita causa eCommerce, come brillantemente descritto da A&F de La Repubblica. “Abbiamo ogni oggetto che serve dalla culla alla tomba” e “Se va bene El Corte Inglés va bene la Spagna” erano due refrain tipici del gruppo asturiano, quando le cose andavano bene. Ora, con Amazon e liti in famiglia di mezzo, non bastano più.
Intervista a cuore aperto di Franco Gattinoni a Ceccarelli
Nel 2017 il Gruppo Gattinoni ha conseguito il Premio Ceccarelli per la Produttività nella categoria Servizi, per le aziende con fatturato tra i 50 e i 100 milioni di euro e ha completato una profonda riorganizzazione aziendale. Piercarlo Ceccarelli, fondatore di Ceccarelli SpA, ha intervistato il presidente Franco Gattinoni, che ha rilasciato dichiarazioni sincere e originali, che rivelano aspetti non noti della personalità dell’imprenditore lecchese. Alla sollecitazione a darsi un ruolo in azienda, Gattinoni risponde: “Innanzitutto sono factotum. Ho costruito l’azienda dal niente - 36 anni fa facevo il fattorino in un’agenzia di viaggi - e l’ho creata senza mai pormi un limite, perché per me l’azienda è un po’ come il campo per il contadino. Lo devi coltivare, tenere la terra a posto, non aver premura di raccogliere la frutta subito. Ecco, questo è il mio approccio. Poca finanza, tanta progettualità e tanta cura nel lavoro. Mi piace pensare che il Gruppo Gattinoni sia costruito sul cemento armato e sopra si possano mettere tante cose belle, adesso. Ultimamente sono più coach perché il buon esempio l’ho dato per tanti anni. Ma nel lavoro non puoi dire agli altri cosa fare se non sai come va fatto”. E al quesito sul passaggio generazionale Gattinoni rivela: “Questo è un punto di domanda. Fino a oggi ho guardato alla mia azienda come se non avessi un limite nell’età. Nella struttura ci sono manager e quadri più giovani di me e quindi l’azienda può andare avanti. In famiglia ho una bimba di 6 anni e una ragazza molto in gamba che va per i 30, con tre lauree, che lavora in azienda da tre anni. Oggi gestisce le agenzie di proprietà in prima persona, ma non so se vorrà proseguire quest’attività, perché è più portata a progetti umanitari. Rispetto le sue scelte, quindi aspetterò ancora un attimo per cogliere i segnali. Ho avuto già delle offerte allettanti di terzi, ma senza progettualità convincente. L’azienda andrà avanti anche oltre me ed è quello per cui sto lavorando. Mi piacerebbe assicurare la continuità in famiglia, ma non so se ci potrà essere”. Clicca qui per l’intervista integrale.
Dal punto di vista delle agenzie: a chi conviene la fusione Alpitour / Eden?
E' l’argomento del giorno, Alpitour ha soffiato Eden al Gruppo Barcelò e ora si scatena una battaglia da 500 milioni di euro. Bravo Gabriele Burgio che ha fatto il colpaccio, furbo Nardo Filippetti che ha giocato su due tavoli e scelto la migliore offerta, alla finestra Giovanni Tamburi (in foto a destra) che attende di piazzare il suo chip da qualche centinaio di milioni. Ma alle agenzie di viaggi non pensa nessuno? Ci pensa che racconta a chi conviene, a chi non conviene e chi resta in stand-by. A chi conviene: alle agenzie che lavorano bene con Alpitour, quindi innanzitutto alle due reti condivise con Costa Crociere: Geo Travel Network e Welcome Travel. Quando la fusione sarà completa (ci vorranno almeno un paio d’anni, certo) il portafoglio prodotti sarà più scarno: più Hotelplan o più Viaggidea/Press Tours? Più Turisanda o più Karambola? Più Eden Village o più Bravo Club? A decidere sarà qualcuno più a Torino che a Pesaro, comunque. A chi non conviene: ovvio, a tutte le agenzie che preferivano vendere Eden/Hotelplan/Turisanda/Margò, anziché Alpitour & C. Molte per partito preso, per insofferenza al leader delle vacanze o semplicemente perché legate a reti diverse da quelle citate. Chi resta in stand-by: le grandi reti centrate sulla distribuzione, che sono solo tre: Gattinoni, Robintur e Uvet Network, questa con un direttore generale nuovo di zecca. Uvet che, però, qualche rammarico sui posti volo acquistati - prima - da Eden su Blue Panorama potrebbe averlo...