NetworkNews compie un anno
Poco più di un anno fa, esattamente il 12 dicembre del 2007, nasceva
, un po’ per caso un po’ per passione. Scrivevo allora, nel primo editoriale: “Ancora una newsletter?! Le nostre caselle di posta elettronica traboccano di email e comunicazioni, messaggi pubblicitari e newsletter di tutti i generi, in gran parte destinate al cestino. Perché, allora, una “newsletter dedicata ad agenzie di viaggi, network & nuovi format”? Semplice, perché non c’è, e a qualcuno potrebbe interessare”. È andata - con mia personale sorpresa - proprio così: in questi mesi
si è ritagliata un suo spazio e si è guadagnata l'affezione di molti degli 808 destinatari che la ricevono mensilmente. Questo numero vuole esprimere un grazie a tutti i fedeli lettori e a coloro che hanno contribuito ad arricchire ogni numero con un editoriale, scritto - sempre - con sincerità e passione per il nostro mestiere. Ho scelto i quattro editoriali più interessanti e più visionari: li ho raccolti nella pagina successiva, come summa del pensiero del primo anno di
. Ma un numero speciale deve avere qualcosa di speciale, quindi ecco l'Agenzia di Viaggi dell'Anno, ovvero l’agenzia che - tra le dieci che succedutesi nella rubrica “L’Agenzia di Viaggi del Mese” - è stata eletta la migliore, per l'aspetto e per l'originalità, da una selezionata giuria di addetti ai lavori. Due novità, infine, accompagneranno i prossimi mesi:
avrà un sito tutto nuovo, sempre all’indirizzo www.network-news.it, ma collocato sulla piattaforma di content management e disporrà di un canale dedicato su . A breve nascerà La prima newsletter interamente dedicata ai tour operator italiani: ho chiesto aiuto a due amici e colleghi. Ne leggerete delle belle. Roberto Gentile, autore di NetworkNews e (a breve) di T.O.News
L’editoriale di Davide Rosi
Il 2008 si è chiuso con tanti problemi e, soprattutto, con grandi incertezze per il 2009: la vicenda Alitalia, con le negative ripercussioni sui bilanci delle adv, la crisi economica, l’impatto dovuto all’aumento delle tasse rispetto al prezzo del biglietto (grazie all’assurdo inserimento fra queste del fuel surcharge), la sentenza del Tar del Lazio in merito alle commissioni da riconoscere sul valore totale del biglietto: questi solo alcuni degli accadimenti che influenzeranno anche il futuro. Credo che mai come ora sia indispensabile un cambiamento del modello di business del nostro settore, sfruttando al meglio queste situazioni che, con un po’ di intraprendenza e “vision”, possono diventare grandi opportunità. Solo valorizzando diversamente il ruolo della distribuzione travel anche nelle relazioni economiche della filiera di business si può garantire una stabilizzazione nei rapporti fra fornitori e agenzie, una maggiore trasparenza verso il mercato, la valorizzazione delle aziende più innovative e performanti e non solo di quelle più “furbe”, la giusta remunerazione economica e di posizionamento sul mercato di tutti gli attori del business system. Un esempio su tutti? Se il prezzo del biglietto fosse determinato dalle singole agenzie attraverso l’applicazione del proprio mark-up direttamente sulla tariffa (non come è previsto attualmente), non ci sarebbe più necessità di dipendere dalle commissioni e dalle over delle compagnie aeree: l’agenzia diventerebbe finalmente un punto di distribuzione di servizi travel. Il cambiamento sarebbe epocale, ma dubito ci possano essere strade alternative al coraggio ed all’innovazione. Di questo e di molto altro parlo nel mio blog mindtravel.it – Il blog che parla di viaggi con la testa, vi aspetto lì. Davide Rosi, a.d. e direttore generale BCD Travel
L’editoriale di Letizia Orsini
Di ritorno da alcuni giorni dedicati a incontri con le agenzie di viaggio e ancora impressionata dalla partecipazione delle agenzie e dei tour operator al TTG Incontri di ottobre, mi convinco sempre di più che la scelta di molte low cost di lavorare con il trade sia la strada giusta e che la multicanalità favorisca solo l’allargamento del mercato. Sembra che il mondo si sia ribaltato rispetto a una decina di anni fa, quando la norma era lavorare solo con le compagnie tradizionali, quelle affidabili che pagavano elevate commissioni, mentre le low cost, che cominciavano ad affacciarsi sul mercato, venivano viste con perplessità, soprattutto per il fatto di rivolgersi al consumatore finale eliminando la distribuzione. E nonostante Ryanair abbia definito le agenzie di viaggio “i peggiori parassiti del sistema”, pur avendo in una prima fase lavorato con loro e avendo beneficiato del loro lavoro per affermarsi, la maggior parte delle low cost ha trovato il modo di collaborare con il trade con profitto e soddisfazione per entrambi, tanto che oggi tante agenzie ritengono più affidabili le compagnie low cost di alcune compagnie tradizionali e preferiscono indirizzare proprio su queste i loro clienti. L’argomento richiederebbe molto più spazio, ma se vi interessa sapere di più sulla nascita e l’affermazione delle compagnie low cost vi invito a leggere il mio libro “Volare low cost”, appena pubblicato da Hoepli Editore nella collana “Turismi e turisti”. Letizia Orsini, country manager TUIfly
L’editoriale di Luca Baldisserotto
Il miglior network è quello che permette al maggior numero di persone di interconnettersi e collaborare attivamente, al fine di raggiungere il proprio scopo con successo e permettendo a ciascun singolo di sviluppare i propri talenti, le proprie passioni e il proprio ruolo! Non vedo futuro per l'agenzia di viaggi il cui titolare deve essere esperto di tutto (viaggi, Internet, marketing, vendite, contabilità ecc..) e non vedo futuro per i network il cui vertice decide tutto e costringe gli altri a seguirlo in modo passivo. Credo nei network che riescono a sviluppare una piattaforma collaborativa aperta, composta da strumenti, risorse e regole che permettano a ciascuno di collaborare attivamente e in tempo reale per vendere, creare prodotti turistici e/o strategie di marketing, in costante contatto e scambio con gli altri membri della stessa rete! Credo che il singolo avrà sempre meno possibilità di farcela in un mondo, come quello turistico, in cui essere agente di viaggi non significa più essere esperti di una destinazione, ma possedere nozioni di comunicazione, marketing, vendite, Internet, contabilità, aspetti legali, tecnologia ecc… Quindi, dal momento che non si può essere esperti di tutto, la soluzione è l’inserimento in un network che permetta di dare e avere le competenze che servono per sviluppare il proprio sogno nel mondo turistico! Grazie al web tutto questo è già fattibile e il mondo del turismo è il settore perfetto per trarne i massimi vantaggi! Luca Baldisserotto, presidente Evolution Travel
L’editoriale di Enrico Scotti
Ora che l'aggregazione fra agenzie di viaggi è diventata la parte preminente della distribuzione e mentre il fenomeno delle OLTA basate sulle nuove tecnologie si sta gradualmente ibridando con le forme tradizionali, ripensiamo per un attimo ai colleghi che sono stati i promotori del fenomeno aggregativo, a quegli innovativi imprenditori che dal banco dei loro negozi hanno originato grandi idee e a volte grandi imprese. Non solo per rendere il giusto merito a colleghi come Enrico Allodi della Uvit di Parma, che fu importante promotore negli anni ‘80 della Turbo Italia, oppure come Paolo Chelo della Turisberg di Bergamo che fu ideatore con il sottoscritto di Buon Viaggio Network, per arrivare a esempi come i Patané e i Chianello padri e figli, che sono nel contempo felici esempi di buon ricambio generazionale. Ma anche per riflettere, a partire dalle loro case-history, sul modo articolato in cui è venuta esprimendosi la Grande Distribuzione Organizzata nel turismo, sempre al bivio fra forme forti e forme deboli. Le strutture societarie, la coesione contrattuale interna, la finanza, il conto economico, il marketing, l'organizzazione, i servizi sono tutti aspetti da cui dipenderanno l'impatto di mercato e il futuro dei vari soggetti. Con un'ultima non banale osservazione: raramente nel turismo italiano l'economia di scala ha fatto automaticamente premio, mentre più spesso sono stati efficaci l'esperienza professionale, l'intuito, la flessibilità, il senso pratico, il radicamento sul territorio dei buoni gestori di bottega, i singoli agenti di viaggi. Organizzare questi valori individuali e molteplici in un minimo comun denominatore con caratteristiche unitarie di azienda, questa è la grande sfida della distribuzione di oggi. Enrico Scotti, amministratore unico gruppo Pontevecchio Servizi
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